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Tianjin, un danno incalcolabile

Continua a crescere il bilancio del gravissimo incidente occorso ad agosto in Cina. Il costo assicurativo del disastro potrebbe essere assai più significativo di quanto si pensasse

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L’esplosione che nella notte tra il 12 ed il 13 agosto ha devastato Tianjin, uno dei principali porti cinesi, causando un numero ancora imprecisato di vittime e ferendo diverse centinaia di persone, potrebbe rappresentare uno dei più gravi eventi catastrofali della storia, anche dal punto di vista assicurativo. L’agenzia di rating Fitch ha infatti calcolato che i danni assicurati potrebbero superare il miliardo e mezzo di dollari, mentre le previsioni di Guy Carpenter si attestano addirittura fino a oltre tre miliardi di dollari (Inside Fac, 4th Sept. 2015: Overall Tianjin losses could reach $3.25bn).

L’elevato tasso di penetrazione assicurativa in quest’area, di vitale importanza per l’economia locale, potrebbe dunque fare di questo evento una delle catastrofi più costose degli ultimi anni, per il settore assicurativo cinese.

Secondo informazioni fornite dalla China Insurance Regulatory Commission, l’ammontare dei premi non-vita nella zona di Tianjin avrebbe raggiunto 1,7 miliardi di dollari nel 2014. Pertanto, se le attuali stime fossero confermate, questo evento da solo comporterebbe una perdita pari o superiore all’88%, sul totale dei premi incassati.

Secondo le Autorità di Tianjin la prima esplosione sarebbe avvenuta in un magazzino gestito dalla Rui Hai International Logistics Co. Ltd., società logistica specializzata nella gestione di merci pericolose. Il magazzino sarebbe stato progettato per stoccare sostanze chimiche nocive, tra cui il cianuro di sodio (classificato come “estremamente dannoso”), il nitrato di sodio e il nitrato di potassio, entrambi altamente esplosivi.

Sembra che l’azienda avesse evidenziato problemi di sicurezza in seguito a un controllo effettuato due anni fa dalla Tianjin Maritime Safety Administration e sarà pertanto oggetto di scrupolose indagini, insieme ai proprietari delle merci stoccate, per accertare se queste ultime siano state prodotte, dichiarate e conservate correttamente.

In prima linea, dunque, opereranno le rispettive polizze Rc Prodotti e Rcto, ma data l’enorme entità dei danni è assai improbabile che queste coperture siano sufficienti a rispondere delle perdite complessive. 

Si cercherà quindi ristoro ovunque sia possibile, ed è presumibile che vengano convolte altre linee di business. Prime fra tutte le assicurazioni property e trasporti.

Nel 2014 Tianjin era il terzo più grande e importante porto in Cina, e il quarto a livello mondiale per la quantità delle merci gestite. È facile pensare che siano particolarmente ingenti i danni alle attrezzature dei terminal e quelli conseguenti, da interruzione d’esercizio. I servizi fotografici e televisivi mostrano migliaia di containers distrutti o danneggiati: non è chiaro se fossero vuoti o carichi di merci, ma il solo ammontare assicurato per il loro valore intrinseco, per lo più tramite Tt Club, sarà considerevole. Il Club sta ancora esaminando la propria esposizione, ma dato il grande numero di società di navigazione coinvolte nell’incidente, è altamente probabile che vi siano problemi di cumulo delle somme assicurate.

Anche per quanto attiene alle assicurazioni merci non è ancora dato di conoscere l’ammontare dei beni coinvolti, ma sembra che almeno 2.700 auto stoccate nella zona dell’incidente risulterebbero danneggiate. Tra esse molte Renault, Toyota, Volkswagen e Land Rover. Si parla addirittura di oltre 4.000 Hyundai, per un valore complessivo di quasi 130 milioni di dollari.

285 compagnie tra le Fortune Global 500, come Motorola, Samsung, Nestlé, Honeywell, Coca-Cola, Bridgestone, Lafarge e GlaxoSmithKline possiedono uffici e stabilimenti a Tianjin, il che fa pensare che intere catene di approvvigionamento possano essere gravemente danneggiate dall’inaccessibilità di questi impianti, se colpiti dall’esplosione.

Gli assicuratori più attivi nella regione sono Picc, Ping An, China Pacific, China Continent, Sunshine Property e Taiping General Insurance, che rappresentano oltre il 77% del settore danni, ma non è da sottovalutare la valenza internazionale dell’evento, giacchè Fitch stima che almeno il 15% del portafoglio danni in questa regione sia ceduto al mercato riassicurativo globale, soprattutto a Londra.

Anche i settori vita e infortuni potrebbero essere gravemente coinvolti, giacchè ciascuna delle vittime è coperta, oltre che dalle polizze assicurative acquistate privatamente, anche da un piano di assicurazione infortuni sostenuto dal governo, che prevede un risarcimento compreso tra 20 mila e 35 mila yuan (equivalenti a circa 3.100 - 5.500 dollari), a seconda delle lesioni subite, e un indennizzo di 50 mila yuan (7.800 dollari) in caso di decesso.


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