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Privacy, via libera al nuovo regolamento Ue

Il nuovo corpo di norme è stato approvato lo scorso 14 aprile. Multe fino a 20 milioni di euro per i trasgressori

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Dare ai cittadini un maggiore controllo sulle proprie informazioni personali, in un mondo sempre più complesso e digitalizzato. Questo il principale obiettivo che ha ispirato il nuovo Regolamento europeo sulla privacy, approvato dal Parlamento Ue di Strasburgo riunitosi in seduta plenaria lo scorso 14 aprile. In Italia il nuovo corpo di norme prenderà il posto dell’attuale Codice della privacy (dlgs 196/2003). Il regolamento prevede nuove disposizioni su temi delicati, come sul diritto all’oblio, sul consenso chiaro e informato al trattamento dei dati personali, sul diritto di trasferire i dati a un altro fornitore di servizi, e quello di essere informati quando i propri dati sono stati violati, ma anche sull’obbligo per le imprese di utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile nelle informative sulla privacy. Per i trasgressori sono previste sanzioni che potranno arrivare fino a 20 milioni di euro, o al 4% del fatturato annuo delle imprese che non rispettano le norme. Il testo del regolamento sarà pubblicato a breve nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Le nuove disposizioni saranno direttamente applicabili in tutti gli Stati membri due anni dopo tale data.
Il nuovo corpo di regole è giunto all’approvazione dopo un iter legislativo molto tortuoso, che ha alternato improvvise accelerazioni a fasi di stallo. Uno degli obiettivi più ambiziosi del nuovo pacchetto sulla protezione dei dati è stato quello di creare le condizioni per un Mercato unico digitale europeo, che negli auspici della Commissione di Bruxelles potrebbe creare fino a 3,8 milioni di nuovi posti di lavoro, con un giro d’affari per l’area Ue pari a 415 miliardi di euro all’anno.
L’associazione di categoria Federprivacy ha parlato di “giornata storica per l’Ue” che con l’approvazione definitiva del nuovo regolamento privacy, “aiuterà i cittadini a recuperare il controllo dei propri dati personali e a creare un livello di protezione elevato e uniforme in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea per un pieno sviluppo dell’economia digitale”.

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