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Rischio informatico, l’assicurazione da sola non basta

Secondo l’ultimo report di Allianz è necessario che le imprese sviluppino una cultura del cyber risk e conoscano la gestione dei rischi

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I rischi informatici si stanno estendendo e non riguardano solo reputazione e privacy. Si prevede che, entro il 2025, il mercato assicurativo informatico globale aumenterà di oltre 20 miliardi di dollari. Allo stato attuale, i crimini informatici incidono sull’economia globale per circa 445 miliardi di dollari all'anno.

E’ a partire da questo scenario insidioso, non più trascurabile, che le imprese devono attrezzarsi per scongiurare il pericolo derivante da violazione dei dati, della privacy e danni reputazionali. A questi rischi, inoltre, potrebbero aggiungersi falle operative e interruzione delle attività. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto di Allianz global corporate & specialty (Agcs), A Guide to Cyber Risk: Managing The Impact of Increasing Interconnectivity, che esamina le ultime tendenze del rischio cyber e dei pericoli emergenti nel mondo. 

Come rispondere dunque a questi pericoli? Una soluzione, secondo il report di Agcs, può essere la cyber assicurazione: anche se non sostituisce una solida sicurezza It, ma crea una seconda linea difensiva per mitigare gli incidenti informatici. In generale, però, la gestione del rischio informatico è troppo complessa per essere affrontata da un singolo o da un dipartimento. In quest’ottica, quindi, Agcs consiglia un approccio think-tank per affrontare il rischio, così che i vari soggetti coinvolti possano collaborare per condividere le esperienze.

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