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Comparatori sotto esame in Italia e Inghilterra

Uea, serve competizione leale e regole certe

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Ivass e Fca hanno acceso i riflettori sui comparatori on line. Gli agenti plaudono. 
Tutto è sembrato muoversi negli ultimi dieci gioni, quando sia Financial Conduct Authority, il Regolatore inglese, sia l'Ivass hanno aperte inchieste per valutare la posizione sul mercato dei cosiddetti preventivatori. Ha aperto la strada Fca che il 6 dicembre ha annunciato l'apertura di un'indagine sulle modalità di comunicazione e sulle tecniche di vendita dei comparatori on line precisando la necessità di verificare come certe offerte siano promosse a discapito di altre e se l'intenzione dei siti web di fornire il prezzo migliore sia realmente quella di far ottenere al consumatore l'offerta migliore in base ai propri bisogni. E' utile ricordare che su mercato inglese è entrato l'anno scorso anche Google: vero spauracchio per gli intermediari e il settore assicurativo in generale.

Stessa cosa, l'indagine, ha fatto Ivass volendo verificare la trasparenza delle informazioni; i criteri di comparazione delle polizze; i conflitti d'interesse derivanti dagli accordi di partnership con le imprese; la quota di mercato coperta, nonché trasparenza della informazioni e infine la modalità di remunerazione.
"Occorre sottolineare - ha commentato in una nota il presidente di Uea, Filippo Gariglio - l'importanza di questo gesto dell'Autorità di vigilanza che, insieme ad altri, segna la distanza rispetto al recente passato". Tuttavia, Uea, secondo quanto sostiene il suo presidente, "non intende demonizzare i comparatori o il web, ma invocare una competizione leale, con regole certe e dichiarate, tra i vari canali distributivi". 

Uea, sull'argomento, ha inoltre dedicato convegni e interventi, accumulando così un'ampia documentazione, disponibile su www.uea.it.

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