Galateri, troppe tasse e le imprese così non si assicurano
Il presidente di Generali parla del lavoro di Mario Greco e della mancanza di cultura del rischio
17/09/2012
Elogi per il ceo Mario Greco e bacchettate al governo: o meglio al sistema Italia. Il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola ha definito il successore di Giovanni Perissinotto alla guida del Leone di Trieste un ottimo manager" che "sta cominciando a prendere decisioni importanti per l'azienda". Il presidente ha detto anche che, riferendosi al riassetto che sta coinvolgendo la compagnia, "entro la fine dell'anno il discorso sarà definito". Galateri, a Torino a margine del convegno della Scuola aziendale Aidea, ha aggiunto che "Mario Greco è lo fa con serietà dopo aver analizzato bene la situazione con delle proposte molto centrate".
Ma Galateri è intervenuto anche per parlare in generale del mercato assicurativo e del ruolo che le compagnie possono svolgere nel welfare. "Sappiamo come il mercato dei capitali di rischio - ha spiegato - sia notevolmente meno sviluppato in Italia e in particolare quello dei venture capital e che la dimensione media delle imprese italiane sia notevolmente inferiore a quella dei principali paesi europei. A queste limitazioni si aggiunge la relativamente scarsa propensione ad assicurarsi dei cittadini e delle imprese".
L'ex presidente di Telecom Italia ha ricordato poi che ''l'Italia presenta un rapporto premi rispetto al pil inferiore a quello della Francia e del Giappone e ben al di sotto dei rapporti registrati nei Paesi anglosassoni, specialmente nel ramo danni. Le imprese in particolare non godono di una sufficiente copertura assicurativa". Secondo il presidente di Genarali la causa della minore diffusione delle coperture assicurative tra le imprese italiane rispetto a quelle europee va "almeno in parte collegata alla maggiore tassazione operata nel nostro Paese".
Per questo rivolgendosi al ministro Profumo in sala, Galateri ha sottolineato che "appare necessario aggiungere tra le misure per la crescita anche azioni concrete volte a migliorare il rapporto esistente tra assicurazioni e imprese e più in generale a promuovere la cultura della gestione del rischio e - ha concluso - portare le imprese a una gestione più professionale dei rischi connessi all'attività imprenditoriale".
Ma Galateri è intervenuto anche per parlare in generale del mercato assicurativo e del ruolo che le compagnie possono svolgere nel welfare. "Sappiamo come il mercato dei capitali di rischio - ha spiegato - sia notevolmente meno sviluppato in Italia e in particolare quello dei venture capital e che la dimensione media delle imprese italiane sia notevolmente inferiore a quella dei principali paesi europei. A queste limitazioni si aggiunge la relativamente scarsa propensione ad assicurarsi dei cittadini e delle imprese".
L'ex presidente di Telecom Italia ha ricordato poi che ''l'Italia presenta un rapporto premi rispetto al pil inferiore a quello della Francia e del Giappone e ben al di sotto dei rapporti registrati nei Paesi anglosassoni, specialmente nel ramo danni. Le imprese in particolare non godono di una sufficiente copertura assicurativa". Secondo il presidente di Genarali la causa della minore diffusione delle coperture assicurative tra le imprese italiane rispetto a quelle europee va "almeno in parte collegata alla maggiore tassazione operata nel nostro Paese".
Per questo rivolgendosi al ministro Profumo in sala, Galateri ha sottolineato che "appare necessario aggiungere tra le misure per la crescita anche azioni concrete volte a migliorare il rapporto esistente tra assicurazioni e imprese e più in generale a promuovere la cultura della gestione del rischio e - ha concluso - portare le imprese a una gestione più professionale dei rischi connessi all'attività imprenditoriale".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
