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Groupama, due donne manager si raccontano

La testimonianza di Laura Roscioni e Barbara Pepponi nell'ultimo e-book del giornalista Claudio Barnini, dedicato alla leadership femminile

Groupama, due donne manager si raccontano
Due donne manager del gruppo Groupama Assicurazioni si raccontano per portare al grande pubblico la propria esperienza di leadership al femminile. Il direttore amministrazione e finanza Laura Roscioni e il direttore danni Barbara Pepponi hanno lasciato la propria testimonianza a Donne controcorrente – Cronache di leadership al femminile, e-book curato dal giornalista Claudio Barnini per raccontare, attraverso biografie, percorsi accademici, esperienze professionali, ostacoli e successi, l'esempio di donne che si trovano oggi a ricoprire ruoli apicali in importanti società italiane e internazionali. 
“Purtroppo esistono ancora dei pregiudizi, dei condizionamenti legati a stereotipi di genere, ma noto che stiamo facendo grandi passi in avanti in questi ultimi anni”, ha commentato Roscioni. “E il merito – ha aggiunto – è proprio delle donne, perché quando si trovano a occupare dei posti di comando, di norma sono super competenti e quindi basta che inizino a parlare ed ecco che la diffidenza scompare rapidamente e lascia il posto all’ascolto e all’attenzione”.
La partecipazione delle due manager riflette il proposito di Groupama Assicurazioni, che ha fra l'altro ottenuto per il settimo anno consecutivo la certificazione Top Employer, di creare un ambiente inclusivo per i propri dipendenti e di valorizzare, senza discriminazioni di alcun tipo, il loro potenziale. “In azienda ho sempre visto fare scelte molto equilibrate nel nome delle pari opportunità: ne è prova il fatto che da ormai dieci anni nel comitato di direzione siedano molte donne; oggi siamo Pepponi”, ha detto Pepponi. “Anche il mondo delle assicurazioni – ha proseguito – si è femminilizzato: non credo che esistano lavori adatti ad un genere piuttosto che ad un altro, credo però che le ragazze siano bravissime a scuola, ma poi non siano sufficientemente ambiziose quando si tratta di scegliere un lavoro, di scegliere per la vita. Escludere a priori la carriera piuttosto che la famiglia – ha concluso – significa tarparsi le ali”.

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