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Software house, il punto sullo standard Share

Sottoscritto un patto con cui tutti i player aderenti all’associazione si impegnano ad adottare il formato Ssf

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Lo scorso 25 novembre, nel corso dell’assemblea di Share (associazione delle software house del settore assicurativo) è stato fatto il punto sull’approvazione dello standard Ssf (Share standard format). Un risultato, questo, raggiunto mettendo a fattor comune l’esperienza degli associati, delle diverse compagnie assicurative che lo hanno adottato e di due associazioni di intermediari, lo Sna e Acb. Quest’ultima si è occupata, in particolare, della messa a punto e del collaudo del formato di scambio dati tra broker, compagnie e agenzie. A breve l’associazione coinvolgerà anche lo Sna per definire il processo digitale: attraverso l’utilizzo di Ssf, gli intermediari potranno comunicare e ricevere dati sia dalle compagnie che dalle agenzie in forma diretta.
Attraverso questo standard tutti gli attori del mercato potranno disporre di un solo importatore un solo esportatore standard per trasferire informazioni, quali anagrafiche, polizze, estremi identificativi degli incassi, dati sui sinistri e documenti digitali a essi correlati. Il medesimo flusso potrà essere veicolato sia tra compagnie e intermediari, che tra gli intermediari stessi.
Nel corso dell’incontro di Share è stato inoltre definito un accordo attraverso cui tutte le software house aderenti all’associazione si impegnano ad adottare quanto prima lo standard Ssf. “Le conseguenze sono importanti per tutti gli intermediari coinvolti – spiega Share in una nota – perché, indipendentemente dal prodotto software utilizzato, sarà loro possibile dialogare e scambiare dati fra piattaforme diverse utilizzando lo standard: in questo modo, Share garantisce ai propri clienti la portabilità dei dati anche in caso di cambio del fornitore software”.

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