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Il prezzo è giusto, con la blackbox

Uno degli aspetti più conosciuti delle soluzioni telematics è la possibilità di inserire tra i parametri della tariffa Rc auto le informazioni registrate dal box

Watermark vert
L’approccio tradizionale di undewriting della polizza Rca è basato su una fotografia di alcune variabili statiche del cliente e del suo veicolo – il cui peso e impatto sul pricing è frutto dell’analisi delle serie storiche della sinistrosità della Compagnia - e il rinnovo avviene rifacendo questa fotografia dodici mesi dopo. I telematics vengono sempre più usati per modificare radicalmente questo approccio andando verso un pricing individuale dei rischi che usi il film sul comportamento del cliente nel corso di tutto l’anno: basti pensare che già oggi più di metà dei prodotti con box presenti sul mercato italiano presentano una tariffa Usage based (Ubi) basata sulle informazioni della blackbox (la restante parte di questi prodotti non presenta alcun elemento di variabilità legato alle informazioni dei telematics, solo uno sconto frontale flat).

Le modalità sia di utilizzo di questi dati, per la costruzione della tariffa, sia di funzionamento del prodotto sono molteplici e possono essere ricondotte alle scelte di ciascuna compagnia riguardanti tre macro aree:

  1.  L’approccio commerciale, ovvero i telematics come opzione attivabile su una tariffa esistente oppure un prodotto a se stante;
  2. La value proposition al cliente, che può essere un “vero pricing individuale” – fondato quindi sul calcolo e addebito al cliente nel corso dell’anno del premio corrispondente al suo comportamento - oppure un premio fisso il primo anno e una “promessa di sconto” che si concretizzerà nella proposta di un prezzo di rinnovo basata sul comportamento di guida tenuto nel corso dei precedenti 12 mesi;
  3. La tipologia di variabili considerate in tariffa, che possono riguardare solo i kilometri percorsi (Pay as you drive) o tener conto in modo più esteso del comportamento di guida (Pay how drive).

PAY AS YOU DRIVE (PAYD)

Questa tipologia di prodotti prevede un pricing basato sui kilometri percorsi e rappresenta l’approccio tariffario Ubi più diffuso sul mercato italiano - più del 80% dei prodotti con tariffa telematica utilizzano un approccio “kilometrico”. Questo approccio è focalizzato su una nicchia più o meno estesa del portafoglio e si fonda su un concetto di sconto rivolto a quei clienti che utilizzano poco l’automobile: ad esempio la start-up californiana Metromile parte dal profilo del cliente – basato su tradizionali variabili statiche – per determinare il livello di costo mensile fisso e di tariffa al kilometro, poi mensilmente misura con il box la “quantità” di esposizione al rischio e addebita al cliente l’importo dei kilometri percorsi.

Nel valutare questa “quantità” di esposizione al rischio l’innovazione di prodotto sta andando verso l’assegnazione di pesi differenti ai Km percorsi sulla base dell’orario e della tipologia di strada. Dal benchmark delle soluzioni PAYD distribuite in Italia emerge come nel 30% dei casi si tratti di una opzione attivabile su una polizza tradizionale e nel 40% sia presente una qualche forma di aggiustamento del premio pagato dal cliente nel corso dell’anno, realizzando un pricing individuale fin dal primo anno di polizza.

PAY HOW YOU DRIVE (PHYD)

Questo approccio consente di sfruttare il potenziale dei telematics per definire il prezzo adeguato per ciascun cliente - basato non solo sulla “quantità” di esposizione al rischio ma che tenga anche conto del “livello” di rischio legato ai comportamenti effettivi di guida –e ottenere benefici in termini sia di acquisizione e retention dei clienti meno rischiosi sia di indirizzo dei comportamenti degli assicurati, oltre che passare da un approccio di nicchia ad uno veicolabile sulla totalità del portafoglio. Studi su basi dati multiannuali dei player con maggior esperienza sulle polizze behavioral mostrano come la capacità di discriminare i rischi sia estremamente più elevata rispetto alle variabili statiche: il primo decile dei clienti più rischiosi secondo le variabili telematiche rappresenta circa il 40% dei sinistri del portafoglio, mentre il primo decile identificati secondo le variabili tradizionali ne intercetta tipicamente solo tra il 25% e il 30%.

Un interessante esempio è rappresentato dalla polizza lanciata in questi mesi da Direct Assurance (Gruppo Axa) in Francia: il prodotto prevede un box telematics autoinstallante inviato a casa e la mensilizzazione del pagamento del premio, di mese in mese il costo per il cliente viene aggiustato sulla base del suo comportamento di guida (variazione tra +10% e -50% rispetto al premio del primo mese).

Osservando le molteplici esperienze internazionali di tariffe PHYD lo spettro di variabili considerate è molteplice: dai kilometri percorsi (con peso differente per tipo di strada, fascia oraria/giorno della settimana, condizioni metereologiche) all’ intensità e durata di frenate, sterzate e accelerazioni; dal rispetto dei limiti di velocità al tempo passato alla guida; fino alla familiarità con le strade percorse e all’uso del cellulare alla guida. Appare chiaro come la diffusione di questo tipo di soluzioni - che oggi rappresentano ancora solo una piccola parte dei milioni di polizze telematics in circolazione nel mondo – porrà sempre più come elemento chiave della competizione tra le compagnie la capacità di estrarre valore dai propri dati, in quest’ottica può essere letta l’acquisizione di Mydrive – start-up inglese specializzata nell’analisi dei dati telematics per la profilazione dei clienti - recentemente annunciata da Generali.


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