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Come vanno i danni non auto

L’Ivass ha pubblicato i dati dei rami malattia, infortuni, incendio e Rc generale relativi al periodo 2011-2016

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Più sinistri nei rami malattia e incendio; stabili i rami infortuni e Rc generale. Sono le tendenze relative al quinquennio 2011-2016 rilevate dall’Ivass, che ha fornito i dati aggiornati su questi segmenti nel suo ultimo bollettino statistico. Nella rilevazione sono indicate le componenti in entrata e uscita del conto tecnico (premi, spese, sinistri e utile tecnico). Nel 2016, i quattro rami hanno raccolto circa un terzo dei premi danni (10,6 miliardi di euro), ripartiti in modo relativamente omogeneo (3 miliardi di euro per gli infortuni, 2,3 per le malattie, 2,4 per gli incendi, 2,9 per la Rc generale). Nel quinquennio, il complesso dei premi dei quattro rami è cresciuto dell’1,4%, in controtendenza rispetto all’andamento complessivo del ramo danni, in flessione del -12%.
Tutti e quattro i rami chiudono il conto tecnico 2016 con saldi positivi, al netto delle riassicurazioni, anche se con andamenti diversi: l’utile tecnico nel ramo incendio si dimezza (-55% rispetto al 2015) mentre sale del +16% nel ramo Rc generale. Nello specifico del 2016, nel segmento Salute, come accennato, il ramo infortuni ha registrato un numero contenuto di sinistri denunciati e con seguito (334 mila) e un costo medio dei sinistri elevato (3.931 euro), al contrario del ramo malattia (oltre 5 milioni di denunce, in aumento del 10% rispetto al 2015, e 308 euro di costo medio). Il ramo infortuni presenta un combined ratio (spese di gestione più oneri per sinistri su premi) del 76%, stabile rispetto all’anno precedente e inferiore rispetto al ramo malattia (91%, come nel 2015).
Il costo medio nel 2016 del ramo incendio include i danni del terremoto del centro Italia (agosto 2016), con un incremento nell’anno del 32%. Nel complesso, il ramo incendio mantiene un saldo tecnico positivo di 57 milioni di euro, pari al 2,5% dei premi. Nell’Rc generale si registrano limitate variazioni negli indicatori di conto tecnico, con un combined ratio dell’87% (81% nel 2015) e un utile di 626 milioni di euro.



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