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Il ddl Concorrenza va in Senato: è la quarta lettura

Il Pd: "in quella sede ognuno si assumerà le proprie responsabilità"

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Era un passaggio scontato, ma con il ddl Concorrenza non si sa mai. Stamattina, 29 giugno, l'aula della Camera ha approvato il disegno di legge: i voti favorevoli sono stati 218, i contrari 124 e 36 gli astenuti, tra questi ultimi anche il gruppo di Mdp, cioè i fuoriusciti dal Pd insieme e altri deputati che ruotano attorno alla sinistra nata in questi anni in Parlamento.  

Ora, il testo tornerà al Senato per la quarta lettura, dato che questa era la terza, cosa che avvicina il provvedimento a una legge costituzionale per il numero di volte che ha fatto avanti e indietro tra Palazzo Madama e Montecitorio. 

Proprio in quest'ultimo ramo del Parlamento, il ddl Concorrenza è stato modificato ancora: dopo i quattro emendamenti su energia, assicurazioni, telemarketing e dentisti approvati in commissione, in aula ne è stato approvato un altro, del Movimento 5 Stelle con il parere favorevole del governo, con cui è stata modificata la norma sulla dismissione d'impianti per la distribuzione di carburanti. "Ci adopereremo perché ci sia una celere trattazione in Senato", ha detto il capogruppo Pd in commissione attività produttive, Gianluca Benamate, aggiungendo che "in quella sede ognuno si assumerà le proprie responsabilità". 

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