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S&P Global Ratings, i rischi del conflitto mediorientale per le assicurazioni

Anche se per gli assicuratori non israeliani l’esposizione diretta nel contesto bellico è relativamente irrilevante, permangono diverse variabili di incertezza

S&P Global Ratings, i rischi del conflitto mediorientale per le assicurazioni
L’esposizione diretta degli assicuratori stranieri a Israele attraverso le attività di assicurazione e riassicurazione è relativamente irrilevante e non dovrebbe influire sui rating degli assicuratori stranieri. È quanto afferma S&P Global Ratings in un report dedicato ai rischi del conflitto tra Israele e Iran per le compagnie che operano nell’area Emea.

Sebbene non sia nello scenario di base, S&P rileva il rischio che un eventuale allargamento del conflitto possa influenzare i mercati dei capitali e, di conseguenza, gli investimenti degli assicuratori stranieri. Ad esempio, gli assicuratori europei investono in titoli di Stato europei, obbligazioni senior bancarie con rating elevato, azioni quotate e non quotate, immobili e altri investimenti. “Il forte movimento dei mercati dei capitali all'inizio del 2020 – si legge nel report – ha avuto un effetto più rilevante sulle eccedenze di capitale degli assicuratori europei rispetto alle perdite assicurative e riassicurative di quell’anno.

Un conflitto su larga scala tra gli Stati del Medio Oriente non rientra nello scenario di base di S&P. Nella view dell’agenzia di rating, tale conflitto sarebbe economicamente, socialmente e politicamente destabilizzante per l'intera regione, compresi i mercati assicurativi.

Le prospettive di crescita e gli utili degli assicuratori regionali potrebbero essere influenzati negativamente dagli effetti macroeconomici negativi sul commercio, sui flussi finanziari e sul turismo. Se, contrariamente alle aspettative di S&P, si sviluppasse un conflitto più ampio o prolungato, l'agenzia prevede che i rating da essa assegnati sui player assicurativi con una capitalizzazione più debole o con un'esposizione significativa ad attività ad alto rischio potrebbero essere messi sotto pressione.

Nonostante il conflitto in corso e la più ampia instabilità politica ed economica, al momento S&P non prevede di rivedere i propri rating assicurativi in Israele. Il governo israeliano ha predisposto un programma che coprirà le perdite assicurative sulle proprietà direttamente collegate alla guerra e le richieste di risarcimento delle assicurazioni militari sulla vita; gli assicuratori stessi non copriranno questi rischi. L'effetto più significativo di un conflitto prolungato potrebbe essere quello sui portafogli di investimento degli assicuratori, che tuttavia si sono ripresi rapidamente dopo l'attacco iniziale di Hamas a Israele nell'ottobre 2023.

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