Insurance Trade

UnipolSai, sale l’utile trimestrale, premi in calo

Bene il risultato netto di gruppo, in crescita del 135% rispetto al Q1 2014. Le performance risentono della cessione ad Allianz

Watermark 16 9
Nonostante un calo della raccolta, che risente anche degli effetti della cessione di un ramo d’azienda ad Allianz Italia, nel primo trimestre del 2015 UnipolSai registra un significativo incremento dell’utile netto, che sale del 66,6% (rispetto allo stesso periodo 2014) a 310 milioni di euro. Come accennato, la raccolta è in diminuzione, attestandosi a 3,7 miliardi di euro (-4,1%, al netto della cessione ad Allianz). La notevole crescita degli utili consolidati nei primi tre mesi dell’anno, spiega la compagnia in una nota, “è determinata dall’ottimo  andamento della componente finanziaria”, grazie alla concentrazione nel primo trimestre “della gran parte delle plusvalenze, su realizzi di titoli, attese per l’intero esercizio”. Quanto agli effetti della cessione degli asset imposta dall’Antitrust, UnipolSai spiega che “tale effetto si protrarrà per tutto il 2015”.
Entrando nel dettaglio del segmento in cui la compagnia è tra i primissimi player italiani, il danni, UnipolSai spiega che oltre al perdurare della crisi economica, la raccolta premi diretti ha risentito (oltre che della già citata cessione ad Allianz) della “sostenuta dinamica competitiva, in particolare nel ramo Rc auto”. In questo scenario, la raccolta ha raggiunto quota 1,8 miliardi (in calo del 14,6% rispetto al Q1 2014, -5,6% tenendo conto della cessione di asset), di cui 1 miliardo nei soli rami auto. Sul versante della sinistralità, nell’Rc auto “si mantengono positivi gli indicatori tecnici, grazie all’azione di costante presidio dell’intero processo liquidativo con positive ricadute, tra l’altro, sull’andamento dei costi medi dei sinistri pagati e riservati, e alla tenuta della frequenza dei sinistri”. In questo scenario, tuttavia, il combined ratio registra una crescita, passando dal 92,8% del primo trimestre 2014, all’attuale 96,1%.
Il cda della compagnia ha poi approvato i progetti di fusione per incorporazione in UnipolSai di Liguria Assicurazioni e Liguria Vita, e di Europa tutela giudiziaria, Sai holding Italia, Systema compagnia di assicurazioni, UnipolSai Real Estate e UnipolSai servizi tecnologici, tutte direttamente controllate al 100% da UnipolSai.

Le performance del gruppo Ugf

L’aumento degli utili è ancor più significativo se si guardano i risultati trimestrali dell’intero gruppo Unipol, che mostra un utile netto consolidato in crescita del 135,9% rispetto ai primi tre mesi 2014, attestandosi a quota 312 milioni di euro. Anche a livello di gruppo cala la raccolta premi (-0,8% al netto della cessione ad Allianz), attestandosi a 4,5 miliardi al lordo delle cessioni in riassicurazione (in calo a 1,9 miliardi nel danni, in crescita a 2,5 miliardi nel vita).
Il risultato ante imposte del comparto assicurativo del gruppo è pari a 507 milioni di euro (era 301 milioni nel primo trimestre 2014), al cui apporto il segmento danni ha contribuito con 368 milioni (al 31 marzo 2014 era a 249 milioni), e il vita per 139 milioni (da 52 milioni).
Anche a livello di gruppo il combined ratio sale, attestandosi a 95,3% (da 92,3%) al netto degli effetti derivanti dalla cessione di rami d’azienda ad Allianz.

Cimbri: ridefinita l’asset allocation, diminuisce il peso dei Btp

Parlando con gli analisti, l’amministratore delegato di UnipolSai e di Ugf, Carlo Cimbri, ha affermato che l'utile del gruppo Unipol è stato sostenuto nel corso del primo trimestre dalle vendite di titoli di Stato italiano, avvenute nell'ambito di una progressiva riallocazione degli investimenti avviato alla fine dello scorso esercizio. Cimbri ha precisato che nel corso del 2014 il gruppo ha avviato una fase di ridefinizione della asset allocation volta a ridurre il peso dei titoli governativi, che per lungo tempo sono stati la parte più significativa degli investimenti del gruppo: la vendita di Btp e altri titoli di Stato, ha spiegato Cimbri, ha portato circa 450 milioni di plusvalenze. “Con tassi e spread ai livelli attuali riteniamo che una strategia più diversificata sia da perseguire. Gli effetti si sono scaricati in gran parte nei primi mesi dell'anno e hanno portato la redditività del portafoglio a valori non convenzionali, vicini all'8%. Non continueremo su questi livelli: questa redditività non è replicabile, ha sottolineato Cimbri rivelando che “il tasso dal re-investimento del portafoglio è pari all'1,8% nel danni e al 2,44% nel vita e 2,14% complessivo".

Il futuro di Unipol Banca


Riguardo a Unipol Banca, Cimbri ha poi spiegato che il gruppo non è alla ricerca di “aggregazioni a tutti i costi” ma che “strategicamente, se troveremo un’opportunità in grado di creare valore per il futuro la valuteremo e la seguiremo con attenzione. Penso che un gruppo assicurativo delle dimensioni di Unipol – ha osservato – possa essere un azionista utile nei processi di aggregazione delle banche in corso, e potrà essere interpellato nell’ambito dei progetti di consolidamento” delle banche dopo la riforma delle Popolari. “La nostra strategia per la banca è chiara perlomeno da quando ho assunto l’incarico di amministratore delegato di Ugf: il gruppo non investe per fare in modo che la banca assuma nuovi rischi. Noi vogliamo che la banca riduca il proprio perimetro di rischio e abbiamo lavorato in questi anni, come dimostrano i numeri, per consolidare patrimonialmente Unipol Banca”. Cimbri ha sottolineato che “il business bancario richiede molti capitali e quindi i noccioli devono essere costituiti da soggetti con forti capacità, anche prospettiche". In caso di cessione di Unipol Banca, UnipolSai non registrerà “alcun impatto sul conto economico” essendo protetta da un’opzione put nei confronti del gruppo Unipol, a cui cederà la sua quota, pari a circa un terzo del capitale “alle condizioni definite dal contratto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articoli correlati

I più visti